LETTERA SULLA SOCIETA’ MULTIRAZZIALE

Caro piddino, (elettore del PD )

lascia che ti scriva due righe, per dirti quanto ti ammiro.

Ti ammiro perché, mentre io sono chiuso nella paura che il mio popolo subisca danni dall’immigrazione incontrollata, dalla crisi dei valori nazionali e tradizionali in genere, tu sembri non aver paura di nulla.
Qualche maligno penserà che la serenità che ostenti sia un’anestesia dell’intelligenza, una felicità un po’ bovina; o magari che tu veda benissimo i pericoli ma, non riguardandoti essi personalmente, li ignori a bell’apposta. Ma i maligni, piddino, considerano stoltezza o indifferenza proprio la tua superiorità: cioè l’aver capito che preoccuparsi dei popoli, oggi, è tremendamente demodé, politicamente scorretto e perfino un po’ pericoloso.

Prendiamo ad esempio l’immigrazione.
«Perché mai» tu dici «dovrebbe essere il popolo italiano a stabilire quanti immigrati possono entrare in Italia? È la vecchia idea di sovranità a prevedere che un popolo decida quel che deve accadere sul suo territorio. Noi siamo più avanti. Vogliamo che siano gli stranieri a decidere quanti di loro possono entrare, e non importa che siano mille, centomila o cento milioni». Eh sì, piddino. Oggi la vera democrazia non è il «potere del popolo», ma quello ben superiore e più affascinante delle organizzazioni internazionali, del Superstato europeo, del lobbismo e della finanza mondiale; lì c’è gente che conta davvero, altro che scalcinata popolaglia!

multiSe poi ti ricordano che un’affluenza illimitata di stranieri può compromettere la sicurezza degli italiani, rispondi: «Che gli immigrati senza lavoro finiscano per delinquere è normale, non è mica colpa loro!». E se ti dicono che, non essendoci lavoro, non ha senso farli entrare, ribatti: «E chi mai avrebbe il diritto di non farli entrare? Forse il popolo italiano? Vergogna! Dire che il popolo italiano comanda sul proprio territorio è razzismo, fascismo!».

E di nuovo dimostri di aver capito tutto.
Il potere sovranazionale che tanto ti seduce verrebbe gravemente leso se i vincoli territoriali, i confini, i popoli, contassero qualcosa. Esso tende ad imporsi al livello intercontinentale, al di là di ogni frontiera, su aggregazioni di individui di ogni colore, lingua, religione, facendo in modo di reciderne le radici culturali per mezzo dei più raffinati strumenti – tecnologici, finanziari, mediatici – fino a ottenere una scimmia umana perfettamente docile e obbediente.
Figurati se le élites che tanto ammiri si accontenterebbero di un piccolo potere su un piccolo popolo, per di più col vincolo di rispettarne gli interessi in relazione a un ben definito ambito territoriale.

Certo, considerare le masse intercontinentali come gruppi omogenei da assoggettare ad un’oligarchia mondiale, ha anche i suoi rischi. Pensa, ad esempio, agli esodi di interi popoli che, in un mondo senza frontiere, occupassero territori altrui in nome della mobilità che tanto adori: i popoli più forti e prolifici potrebbero cancellare dalla faccia della terra quelli più deboli; intere etnie – ad esempio le bianche mediterranee – potrebbero scomparire come se niente fosse.
E la violenza, poi, dove la metti? Già molti quartieri delle nostre città, in mano agli stranieri, sono teatro di risse, aggressioni, spaccio; situazioni più volte degenerate in conflitti sanguinosi con la gente italiana, pur nell’ipocrita silenzio dei mass media.

Ma ecco che tu, al solo sentir nominare «la gente», già ti sei acceso d’odio per i popoli e la sovranità: obiezioni troppo grandi contro l’utopia di un mondo «migliore», retto da un Governo mondiale di burocrati miliardari che domini masse di sradicati anglofoni consumisti e ignoranti. Così, rispondi: «Non è poi così terribile che le vecchiette siano barricate in casa per paura dei delinquenti stranieri. In fondo il problema non riguarda i quartieri ricchi come il mio. E poi, a dirla tutta, gli stranieri mica delinquono davvero; quelli neri, ad esempio, non delinquono affatto: sarebbe razzista pensarlo».

Ma come difenderci dal rischio che un’immigrazione illimitata, in qualche decennio, produca la cancellazione delle popolazioni italiane? In fondo, anche l’estinzione di una razza canina ti susciterebbe preoccupazione; come essere indifferente a quella di un’etnia umana?
«Etnia italiana? E che vuol dire?» rispondi. «Le vere etnie sono quelle africane, asiatiche! Da quando in qua gli europei del sud meriterebbero di essere considerati «etnie»? Le popolazioni bianche mediterranee sono una mescolanza di genti che non hanno diritto a conservarsi come sono, perché non sono nulla! Un meticciato di bianchi non ha diritto alla sopravvivenza; non è così puro da poter chiedere di non essere annientato. Subisca quel che deve subire, e stia zitto».

Ecco come, o piddino, metti a tacere le paure riguardanti i popoli.
Lo fai a costo di tirare in ballo il concetto di razza pura, di diventare uno spietato razzista che ritiene solo le etnie intatte meritevoli di conservazione, e le altre degne di andare in malora.
È cinico, ma coerente col tuo sogno di vivere in un «mondo migliore», in cui chi comanda non è limitato da ostacoli «di lingua, di cultura, di razza, di religione».
È la società multirazziale, e tu hai capito bene che bisogna stare dalla sua parte.
Dall’altra ci siamo noi politicamente scorretti, che ancora ci preoccupiamo della popolaglia e del suo diritto all’autoconservazione. Ma non perdiamo la speranza: magari un giorno, piddino, impareremo la tua lezione e diventeremo razzisti come te.

Nell’attesa, ti prego gradire
Cordiali saluti

Il Sofista

(  dalla pagina FB https://www.facebook.com/pages/Il-Sofista/764004616975397?fref=nf)

 

MATTARELLA AL QUIRINALE e io sputo un pò di fiele!

Carissimo Silvio Berlusconi,

probabilmente sei deluso pure tu, ma io lo sono molto di più, perché sono delusa anche da te.
Ho ingoiato tutto, Monti, Letta, Napolitano, Renzi e adesso pure Mattarella, ma ogni volta è stato come ingoiare fiele, ho ingoiato il jobs act, la pseudo riforma del senato, il finto taglio delle provincie, gli 80 euro, la non riforma del giustizia e pure quello schifo di Italicum ma adesso basta. Adesso sputo amaro, non tanto per Mattarella al quirinale, ma per quelle facce da tolla che avevi candidato tu al Colle; mi riferisco ad Amato e Casini…… non pago dei tradimenti del passato, eri pronto a farci ingoiare pure questi due indigesti, ed eri pronto a farci ingoiare pure Alfano….. Ma ti rendi conto? ma 20 anni di politica non ti hanno insegnato nulla? possibile che tu non abbia ancora capito che in politica il nemico si finisce? e tu eri il nemico , non solo dei sinistri,e in un modo o nell’altro dovevano finirti. Tu, però, hai lasciato che Renzi giocasse con te come il gatto gioca col topo prima di sbranarlo. Ce l’ho con te, perché alle ultime politiche , quando  ero indecisa se votarti o meno, tu mi convincesti dicendoti sicuro di vincere. Ti risposi che a me non importava se avessi vinto o perso, quel che volevo sapere da te era se tu, dopo, comunque fossero andate le elezioni, ci saresti stato ancora per i tuoi elettori.  Insomma volevo sapere se, anche nel caso fosti finito all’opposizione, tu avresti fatto opposizione vera. Dicesti si, ma non lo hai fatto…. hai perso le elezioni e non hai fatto opposizione come si doveva, anzi hai aiutato il pd a rimettersi in piedi proponendo Napolitano. sostenendo dapprima Letta e poi facendo la spalla di Renzi….. e  hai finito per proporre Amato o Casini come candidati alla Presidenza della Repubblica…… se queste erano le tue alternative, mi ingoio pure Mattarella, ma che non se ne parli più.
Perchè, caro Silvio adesso è tempo, anzi forse è pure tardi, di andare oltre, mai contro di te, ma oltre te……….. Sono stufa di giochi e giochini, di tattiche, di tentare di interpretare il tuo pensiero… basta, ho bisogno di sentire parole chiare….. non ti voterò mai più….. ADDIO PAPI e ABBI CURA DI TE.silvio

L’italia è affetta da malattia psichiatrica: è bipolare!

L’Italia è bipolare, divisa tra chi è dentro e chi è fuori, tra chi si garantisce (ed arricchisce) occupando ed entrando nelle istituzioni (che gestiscono più del 50% del PIL) e chi ne resta fuori e si dovrà arrabbattare.

Dentro vediamo industriali assistiti e sindacalisti accomodanti, burocrazia garantita,giornalisti, cooperative di ogni colore che si spartiscono appalti, banchieri, pubblici amministratori, pensionati di lusso, grossi e piccoli faccendieri, casta politica di ogni livello e gestori di utilities, insomma tutti coloro il cui reddito e posizione sociale è assicurata direttamente o indirettamente dallo stato o dal parastato.I vertici dei partiti fanno da garanti.

Fuori ci sono i lavoratori precari o esodati , i giovani e gli studenti senza futuro, partite iva non garantite ed artigiani (che quotidianamente troviamo suicidati sui giornali), disoccupati (con ogni grado di istruzione e di ogni età) ed agricoltori, anziani costretti a sopravvivere con 500 euro al mese e qualche intellettuale ( pochi) che si è sfilato la fetta di salame dagli occhi. Insomma la carne da macello della crisi.

Al momento, anche grazie a Napolitano, il banco è nelle mani di quelli che sono “dentro” che fanno qualsiasi cosa pur di consolidare e strutturare un blocco sociale che si perpetui a dispetto di circostanze anche internazionali sfavorevoli. In altre parole stanno cercando di fermare il tempo, visto  che stanno veramente troppo bene come stanno.

Come scardinare questo stato di cose?

Semplicemente sbaragliando le carte sul banco!  Non è giocando con le regole del banco che si può scardinare il sistema, il banco si batte o con una fortuna sfacciata ( ma non mi pare che quelli  che stan fuori siano baciati dalla fortuna, o barando.

AAA….. cercasi baro per vincere al banco , cacciare tutti fuori, per rientrare tutti dentro, ma con un nuovo mazzo di carte!mappamondo

ALTRO CHE OMOFOBIA, ETEROFOBIA, FEMMINOFOBIA:DIGNITA’ DELLA PERSONA!

il 17 maggio 1990, l’OMS dichiarò che l’omosessualità è una variante naturale della sessualità umana. Ritengo che sia assolutamente necessario riconoscere agi omosessuali diritti civili.

Personalmente, però, sono contraria a che gli esseri umani siano tutti omologati e considerati uguali, nel senso che – a mio parere- è proprio la diversità di ogni persona dall’altra a costituire la ricchezza dell’umanità. Ciò detto ritengo che, non essendo tutti uguali, non possono neppure imporci di pensarlo.

CIO’ CHE, INVECE, DEVE ESSERE UGUALE PER TUTTI E’ LA DIGNITA’ DELLA PERSONA, CHE MAI E PER NESSUNA RAGIONE, PUO’ ESSERE VIOLATA, CALPESTATA O DENIGRATA!

Ognuno va rispettato per la persona che è, per la sua unicità, per la sua diversità e ritengo ingiusto dover essere tutti omologati in un’uguaglianza forzosa imposta. E’ come se si volesse dire che un cieco è uguale ad un vedente e per questo far fare una gara di lettura tra i due, come se tra loro non esistessero differenze o che un bambino è uguale ad un adulto o che un biondo è uguale ad un moro o, ancora, che un uomo è uguale ad una donna. Le differenze esistono e non devono essere annullate ma, semmai valorizzate e supportate. E’ LA DIGNITA’ DELLA PERSONA CHE E’ UGUALE PER OGNI PERSONA, PER OGNI INDIVIDUO, non le singole persone.

Ora vi chiedo: perchè l’amore gay dovrebbe essere considerato amore puro mentre l’amore etero no? e ancora vi chiedo: perchè picchiare un gay dovrebbe essere ritenuto un reato diverso dal picchiare un’anziano, una donna o un bambino, oppure un altro essere umano qualunque? Non sono comunque tutti gesti ugualmente aberranti? non dovrebbero comunque essere puniti alla stessa stregua?ef119040b5_7560120_med

COS’E’ REALMENTE IL RAZZISMO?

Una certa beata ignoranza, purtroppo assai diffusa, tende ad abusare della parola “razzismo” in base a una nozione superficiale ed erronea del suo significato.
Così sarebbe “razzista” qualsiasi affermazione di identità, di prerogative, di diritti con la quale un popolo, un’etnia, si contrapponga ad altri popoli, ad altre etnie.
Una nozione di razzismo, quella in parola, ottusamente onnicomprensiva, per la quale sarebbero “razzisti” perfino alcuni enunciati della nostra Costituzione, la quale riconosce che il territorio nazionale è soggetto alla sovranità del solo popolo italiano (escludendo tutti gli altri); che nessuna popolazione straniera può limitare tale sovranità se non a condizioni di reciprocità con quella italiana; che le differenti “razze” devono essere rispettate e salvaguardate dal rischio di trattamenti deteriori, ma senza che mai venga meno la distinzione tra cittadini e stranieri, insuperabile, dato che il suo superamento comporterebbe la cessazione della sovranità del popolo e dunque lo scioglimento dello Stato.

Prima di squalificare come “razzismo” le opinioni altrui, sarebbe meglio informarsi sul significato della parola.
E tale significato, nella sua accezione spregiativa, non si riferisce all’atteggiamento di chi si limita a riconoscere l’esistenza di diverse etnie e delle rispettive caratteristiche somatiche, ma a quello di chi suppone la propria etnia, la propria “razza”, superiore alle altre; di chi si insuperbisce della propria identità etnica ritenendo che le altre valgano meno o non valgano affatto.

Non rientrano in tale atteggiamento, evidentemente, le rivendicazioni di sovranità, con cui un popolo decide di limitare o escludere la presenza di stranieri sul proprio territorio, rivendicazioni che non comportano affatto un disprezzo verso gli stranieri, ma possono dipendere dalla volontà di godere in esclusiva delle proprie risorse territoriali, come di preservare intatte le proprie tradizioni e caratteristiche storiche, nell’ambito di un rapporto di dominio col territorio che ciascun popolo è libero di articolare come meglio crede, senza che ciò implichi alcun giudizio negativo nei confronti degli altri.

Non rientrano nel razzismo, a ben vedere, nemmeno le forme di orgoglio identitario – molto diffuse ad esempio tra gli africani – che si esprimono nella fierezza per le proprie origini, per le imprese degli antenati, per le espressioni di creatività del proprio popolo, e perfino per le proprie caratteristiche somatiche.
Essere orgogliosi di essere ciò che si è non implica infatti nessun disprezzo degli altri e nessuna offesa nei loro confronti.
Al contrario, solo chi sia fiero della sua identità può comprendere la fierezza che gli altri nutrono per la propria.
Chi si vergogna di ammettere, ad esempio, che tra gli innumerevoli aspetti dell’identità italiana rientrano anche taluni caratteri esteriori tipici delle genti nostrane, come la pelle bianca o i capelli scuri, difficilmente potrà comprendere l’orgoglio degli africani per il proprio colore della pelle, e difficilmente potrà rispettarlo.
Non a caso, i campioni del politicamente corretto non considerano affatto la pelle nera per quello che è, cioè un inestimabile tesoro naturalistico, ma piuttosto come un particolare imbarazzante da non menzionare, implicitamente dimostrando di disprezzarla, nell’ambito del più generale disprezzo che nutrono per ogni identità forte, non annacquata e orgogliosa di sé stessa.

Tale disprezzo, a sua volta, è parte integrante di un progetto ancora più ampio.
Attenuare le identità fino a svuotarle, fino a renderle esangui e impotenti, così eliminando l’ultimo ostacolo contro un modello di società basato sull’incremento indefinito di produzione e consumo.
Immaginiamo che fine farebbe il mito della “globalizzazione” se in giro per il mondo persistessero comunità consapevoli delle loro identità storiche, capaci di produrre pensiero, musica, letteratura, religione in termini originali anziché standardizzati e omologati: la maggior parte dei prodotti inutili di cui siamo subissati non avrebbe mercato presso tali comunità, ad incominciare dal ciarpame letterario e artistico di cui oggi si nutre la nostra cultura di massa.

E’ chiaro che un sistema socioeconomico che vive della produzione incessante di beni inutili, tra i quali spiccano i sottoprodotti dell’industria culturale, ha tutto l’interesse a soffocare ogni espressione autentica. E dato che le espressioni autentiche, dalla musica Bantu a quella di Mozart, possono germogliare solo all’interno di culture dotate di forte identità, è giocoforza che il primo nemico da abbattere, per il Sistema, siano le identità forti, le tradizioni popolari, i luoghi ove fioriscono sensibilità irripetibili e, a partire da queste, arte, letteratura, pensiero, nelle loro infinite sfaccettature e differenze.

Il Sistema ha così utilizzato la sua arma più forte, i mass media, per instillare nella mente di ciascuno un pregiudizio insuperabile nei confronti delle affermazioni identitarie.
In anni di indottrinamento delle masse è riuscito ad addomesticare interi popoli all’idea che il venir meno delle loro più tipiche caratteristiche storico-culturali fosse un progresso per l’Umanità.
La promozione di un concetto stupidamente “easy” di razzismo, per cui è sostanzialmente “razzista” chiunque rivendichi la propria identità tradizionale nei confronti di altri, non è stato che uno degli strumenti di tale addomesticamento.

(by il Sofistarazze  https://www.facebook.com/pages/Il-Sofista/764004616975397?fref=nf

MIGRANTI E IL VANGELO DI MATTEO:NON E’ BENE PRENDERE IL PANE DEI FIGLI E GETTARLO AI CAGNOLINI!

Dal vangelo secondo Matteo: ( matteo 7,6) :”Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi. Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto; 8 perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto (Matteot 15,21-28) …. Allora i suoi discepoli gli si avvicinarono e lo implorarono: «Esaudiscila, perché ci viene dietro gridando!». Egli rispose: «Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d’Israele». Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui, dicendo: «Signore, aiutami!». Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». «È vero, Signore – disse la donna –, eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni». Allora Gesù le replicò: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri».

Non so come voi interpretiate questi passi del Vangelo, non so come li interpreta Papa Francesco, ma io penso che Gesù volesse esortarci alla prudenza poiché sapeva bene che l’ ingratitudine è merce abbondantissima e la mano che a volte tendiamo è spesso mozzata dalla gelosia che suscita la nostra generosità.

Gesù disse che per avere, basta chiedere, per entrare basta bussare ma non disse mai che si può ottenere senza chiedere o entrare senza bussare.

LE PORTE SONO CHIUSE e per entrare bisogna bussare; le porte non si deve tenerle sempre aperte  perché potrebbero  entrare tutti, inclusi “cani e porci”

Per quanto attiene la donna, Gesù all’inizio non voleva neppure risponderle e quando lo fece, lo fece in malo modo, rimproverandola e rispondendole che non l’avrebbe aiutata, PERCHE’ NON E’ BENE PRENDERE IL PANE DEI FIGLI E GETTARLO AI CAGNOLINI. Solo quando la donna dimostrò la sua fede, prostrandosi ai Suoi piedi e dicendo che anche i cani mangiano le briciole che cadono dalle tavole dei padroni, Gesù la aiutò e esaudì la sua richiesta.

Gesù aiutò la donna solo dopo che lei aveva dimostrato la sua fede in Lui.

Perchè non possiamo applicare questi passi del Vangelo di Matteo ai migranti? non si devono dare le cose sante ai cani e non si devono gettar le perle ai porci. Chi sono i cani? chi sono i porci? la mia risposta è che sono quelli che non chiedono, ma pretendono , che entrano senza bussare….. E allora cosa dovrebbero fare i figli di Dio? essere generosi con tutti? accogliere tutti? tenere spalancate le porte di casa? NO, Gesù dice che le porte sono chiuse e si aprono solo a chi bussa…..

Gesù non dice di aiutare tutti, anzi non ama chi toglie il pane ai figli per darlo ai cani, ma ama chi entrando in casa sua gli dimostra la sua fede e lo riconosce come Messia.

Se la mia interpretazione è sbagliata, spero che ci sia qualcuno che mi dia la giusta interpretazione del Vangelo di Matteo

 

L’IMMUNITA’ OCCULTA IN FAVORE DEGLI IMMIGRATI INTRODOTTA DAL GOVERNO RENZI

immigratiLa legge n. 67 del 28.04.2014, quella che ha cancellato il reato di immigrazione clandestina, contiene diverse disposizioni in materia di giustizia penale, una delle quali è passata totalmente inosservata nonostante la sua non trascurabile importanza: si tratta di quella che abolisce il principio, da sempre vigente nel nostro Paese, per cui l’imputato deve essere processato anche quando abbia domicilio sconosciuto e non sia perciò possibile fargli avere notizia del processo.
Una volta abolito tale principio, chiunque riesca, dopo aver commesso un reato, ad occultare il proprio domicilio in modo da sottrarsi ad eventuali avvisi di processo, non potrà più essere processato, e conseguirà in tal modo una sostanziale immunità rispetto alla giustizia italiana.
Per quanto sembri incredibile, tale situazione, per volere di Renzi e del suo governo, è oggi realtà.
In base alla nuova legge, se un imputato è irreperibile, il giudice non può più processarlo. Può solo, alla prima udienza, ordinare che vengano eseguite ricerche per individuarne il domicilio e, dopo un anno, tenere una nuova udienza per verificare l’esito di tali ricerche. Se, com’è normale quando un domicilio non sia mai stato dichiarato, esso non venga individuato, si prorogheranno di anno in anno le ricerche e le relative udienze di verifica, senza che il processo abbia mai inizio.
Tutto ciò fino al maturare della prescrizione, con conseguente proscioglimento dell’imputato e conclusione dell’intera vicenda.

Orbene, da chi è costituita la maggior parte degli imputati irreperibili, di cui è praticamente impossibile individuare il domicilio?
Manco a farlo apposta, da stranieri, e tra questi principalmente da clandestini privi di fissa dimora o con dimora non dichiarata all’anagrafe o trasferita all’estero dopo aver commesso il delitto, rendendo così definitiva la propria irreperibilità.
In buona sostanza, Renzi e i suoi hanno trovato il modo di svuotare le carceri senza bisogno di amnistia o di indulto.
Semplicemente escogitando un sistema in virtù del quale i soli italiani che commettano reati, quasi sempre reperibili, potranno andare in galera, mentre i delinquenti stranieri, spesso e volentieri irreperibili, in galera non ci andranno più.

(by il Sofista https://www.facebook.com/pages/Il-Sofista/764004616975397?hc_location=timeline)

 

PROFUGHI O CLANDESTINI?

E’ incredibile come in pochi mesi – cioè da quando il Governo ha deciso di collaborare attivamente con i trafficanti di esseri umani mediante la c.d. operazione Mare Nostrum – i media servi del potere siano riusciti, semplicemente cambiando un vocabolo, a legittimare la politica governativa pro clandestini, indottrinando milioni di imbecilli.
Oramai c’è in giro gente che, se chiami “clandestini” anziché “profughi” gli emigranti illegali di provenienza africana, è pronta a sputarti in faccia.

Eppure, da quando tutti li chiamavano “clandestini”, in Africa non è cambiato molto.
Già prima delle fasulle “primavere arabe” e della guerra siriana, l’Africa era dilaniata da molteplici guerre, ed è sempre stato ovvio che non ogni cittadino proveniente da uno Stato in guerra fosse “profugo”, ma solo chi fosse costretto con la violenza a scappare dalla sua terra.
Quando l’Italia era in guerra, ad esempio, profughi erano gli istriani che fuggivano dalla pulizia etnica di Tito, mentre nessuno avrebbe considerato tali i romani, sebbene Roma abbia subito molteplici bombardamenti.
Così, oggi, sono certamente profughi i cristiani costretti a lasciare le loro case a Mossul, o gli abitanti di alcune zone della Siria o del Niger. Ma è un totale assurdo, frutto della più bieca ignoranza, considerare profugo chiunque, scontento della propria condizione di vita, paghi fior di quattrini alla criminalità organizzata per trasferirsi in un altro Paese, e ciò faccia senza esservi costretto da alcuna guerra, semplicemente abitando in un continente, com’è l’Africa, turbato da varie guerre.
Chi si comporta in tal modo è esclusivamente un emigrante. E dal momento che decide di emigrare contro la volontà dello Stato nel quale vuole stabilirsi, è un fuorilegge. Un clandestino, per l’appunto.

Se si ragionasse come oggi fanno telegiornali e politici ruffiani che pensano solo alla propria schifosa immagine, dovremmo ritenere che tutti gli slavi, la cui vita è ancora condizionata dalle guerre balcaniche da poco terminate, nonché tutti gli afgani, tutti gli ucraini, tutti i tibetani, tutti i siriani (tutti, non solo le vittime di violenze e persecuzioni) e ancora tutti gli egiziani, tutti i nigeriani (tutti, non solo le vittime di violenze nella zona del Niger) oltre a tutte le altre popolazioni sparse nel mondo in zone turbolente, falcidiate da guerre o vicine a guerre, e poi ancora tutti i popoli che soffrono miseria, carestie, sottosviluppo etc. – parliamo dell’80% della popolazione mondiale –; dovremmo ritenere, dicevamo, che tutti costoro non siano altro che “profughi” e che non possa dunque configurarsi, rispetto a loro, alcuna immigrazione clandestina, nemmeno quando assoldino a peso d’oro spietati scafisti per violare illegalmente le nostre frontiere.
Con la conseguenza logica, che certo tra non molto anche la nostra magistratura trarrà, che gli stessi scafisti mafiosi trafficanti di uomini non dovrebbero più essere incriminati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, essendo questa inconfigurabile, ma premiati con medaglie d’oro per aver contribuito, sia pure con sgangherati barconi, ad organizzare la fuga di esseri umani da guerre e persecuzioni.

Se poi, per assurdo, adottassimo per l’80% dell’umanità la definizione di “profugo”, ci sarebbe ancora un paradosso da superare, prima di sposare del tutto le tesi dei media e del nostro politicantume di anime belle: dovremmo ritenere che il suddetto 80% della popolazione mondiale abbia il diritto, in quanto profuga, di abitare in Italia e soltanto in Italia – e di ciò non si riesce proprio a capire il motivo.
Questo è un passaggio ancor più demenziale di quello precedente: non ci si limita a considerare “profughi” quelli che non lo sono, ma si aggiunge follia a follia.
I “profughi” hanno il diritto… forse di essere aiutati dall’ONU? o di essere accolti dai paesi confinanti con quelli da cui “scappano”? o di ricevere la solidarietà di alcuni Stati più volenterosi o più ricchi di altri? Niente di tutto questo!
Il diritto che si riconosce ad ogni profugo del mondo è precisamente quello di usare il territorio italiano come se fosse originariamente suo e della sua gente.
Ma perché proprio l’Italia?
Il sottinteso è evidente.
I media, i nostri politici vigliacchi e la parte indottrinata dell’opinione pubblica, ritengono che l’Italia non meriti alcun rispetto per la propria identità antropologica, per le sue peculiarità etniche e culturali.
E’ una ben miserabile moda, qui da noi, quella di considerare l’Italia uno Stato di serie B, una repubblica un po’ cialtrona, popolata da squallidi individui che vivono all’ingrasso, puri egoisti che sommati tra loro non fanno un popolo.
Non degni di quel rispetto che nessuno negherebbe, tanto per dire, a un senegalese, a un siriano, o anche a un norvegese o a un islandese, dei quali tutti pensiamo, in fondo, che avrebbero buon diritto a dire: “il nostro territorio non è uno spazio aperto, è nostro e basta”.
Degli italiani questo non lo si pensa: li si snobba, li si sottovaluta, li si disprezza.
Al diavolo i mass media, servi del potere, e i politicanti ciarlatani.
Loro e la stramaledetta capacità che hanno avuto di ingannarci fino a farci diventare i peggiori disprezzatori di noi stessi.

 

(by Il Sofista https://www.facebook.com/pages/Il-Sofista/764004616975397?hc_location=timeline

 

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GESU’ INSEGNA CHE LEGGE E GIUSTIZIA NON SONO LA STESSA COSA!

gesù

Uno dei problemi dell’Italia?

Sono i difensori a spada tratta delle leggi e della Costituzione, che è stata redatta sotto la supervisione di potenze straniere (USA-URS-VATICANO) avendo esse tutto l’interesse a che l’Italia avesse Governi deboli, per poterne sfruttare le debolezze e  usarne a proprio principale vantaggio le ricchezze.

Le leggi, inizialmente vengono imposte in buona fede e  per buone ragioni, perchè con esse si regola la vità di una comunità cercando di farne il bene.

Ma le leggi non sono buone in eterno o in qualsiasi circostanza, perchè se cambiano le condizioni in cui la legge deve operare, l’applicazione della legge è di sicuro legale, ma non è  fonte di Giustizia.

Gesù venne per primo ad insegnarcelo, laddove ai “dottori della legge” che criticavano i suoi discepoli perchè osavano mangiare nel giorno che la legge imponeva come giorno di digiuno, rispose che non si poteva chiedere agli invitati ad uno sposalizio di non mangiare in presenza dello sposo, ma che, comunque, avrebbero digiunato non appena lo sposo se ne fosse andato.

Ancora, scandalizzando i farisei e i dottori della legge, disse loro: «Allora non avete mai letto ciò che fece Davide, quando ebbe fame lui e i suoi compagni? Come entrò nella casa di Dio, prese i pani dell’offerta, ne mangiò e ne diede ai suoi compagni, sebbene non fosse lecito mangiarli se non ai soli sacerdoti?».

Questo era il pensiero di Gesù sulla legge: se uno ha fame e sete non puoi non dargli da mangiare solo perchè la legge dice che in quel giorno si digiuna. Devi farlo mangiare quando ha fame e sete, non puoi privarlo della vita pur di applicare la legge, perchè applicare la legge in questo caso sarebbe un atto di mera legalità, ma non di Giustizia, anzi, causerebbe una profonda ingiustizia.

Lasciate che a difendere la legge siano i “dottori del Tempio” che ne hanno tutto l’interesse, visto che, solitamente, sono loro che fanno le leggi e dalle leggi traggono i propri privilegi.

Ma è sciocco che a difendere la legalità siano coloro che di legalità periscono,.

E’ giusto che, avendo fame, mi si neghino cibo e acqua se cibo e acqua non ci sono per nessuno, ma è profondamente iniquo se cibo e acqua mi vengono negati in nome di una legge, la cui applicazione, lungi dal rendere giustizia, provoca una pesante iniquità.

E le rivoluzioni, seppur pacifiche, non si possono fare appellandosi alla legalità, al rigoroso rispetto delle leggi, perchè è proprio contre le ingiustizie  delle leggi che ci si rivolta,quando l’applicazione delle leggi comporta il mantenimento di privilegi ignobili, o obbligano a digiunare persone assetate e affamate.

C’è differenza tra legalità e Giustizia e il popolo Italiano oggi ha bisogno di Giustizia e non di  mera legalità o legalismo.

E se i governanti Italiani non capiscono questo, se non capiscono che applicare leggi e trattati internazionali , non è giustizia ma solo un legalismo fonte di profonda ingiustizia, non sono degni di governare.

Ma ancor più inutili e deleteri sono coloro che si autoproclamano portatori di cambiamento o rivoluzionari e, nel contempo, si ergono a rigidi difensori della legalità a cui, per questo solo motivo, hanno già sacrificato la Giustizia!

Chi oggi in Italia chiede Giustizia non può difendere la Costituzione, che è la causa primaria della debolezza dei Governi Italiani e della politica italiana in generale, debolezza che li costringe- per poter mantenere le proprie posizioni di privilegio- ad esercitare una legalità e un rigorismo nell’applicazione della legge che è causa di una profonda ingiustizia, perchè nega pane e acqua a chi sta morendo di fame e di sete.

E se vi sono politici o, se preferite, capi-popolo o, comunque, personaggi che si autoproclamano rivoluzionari, ma nel contempo vi dicono che prima di tutto viene la legge o il rispetto della legge, sappiate che costoro sono solo degli abili oratori che ambiscono esclusivamente ad ottenere un posto tra i dottori della legge, dunque non seguiteli.

Seguite, invece, colui che vi dice che, prima di qualsiasi legge, viene la tua vita:primum vivere dicevano gli antichi!

E un vero politico queste cose dovrebbe saperle e, soprattutto, dovrebbe dirle e difenderle, difendendo chi, affamato, mangia nel giorno del digiuno!

Altro che “Femminicidio”, il vero reato da istituire è quello di “popolicidio”

suicidi3 ottobre 2013

Dopo la giornata di ieri ho deciso di non seguire più quello che scrivono o dicono i politici Italiani di qualsivoglia colore, così ho cominciato a girovagare sulle pagine di politici di altri Paesi europei…. e indovinate un pò cosa ho scoperto? ho scoperto che negli altri Paesi europei i politici, a differenza dei nostri, parlano, oltre che dei problemi interni dei loro paesi,  anche ( e molto) delle decisioni che stanno per essere adottate o sono appena state adottate dalla Commissione UE, ossia dagli eurocrati. In pratica, a differenza che da noi, negli altri Paesi della UE, i politici informano i cittadini delle decisoni che sono state adottate o stanno per essere adottate sulla loro pelle, da noi, invece no. Vi ricordate quando Monti firmò il fiscal compact? gli Italiani ne vennero informati? Ovviamente No! E quando il Parlamento Italiano ratificò quel trattato, qualcuno ne parlò? Spiegò agli Italiani cosa avrebbe significato? Ovviamente NO! E la Stampa? i quotidiani, le tv, i giornalisti che tutti i giorni ci riempiono la testa di escort, di omofobi, di razzisti, di dudù, di costituzione, di democrazia etc, spacciandosi per garanti della democrazia e della libertà di opinone, lo hanno forse fatto? Ovviamente NO,nonostante molti dei media citati ricevano cospicui finanziamenti pubblici, pagati ovviamente dal popolo (perchè in Italia i finanziamenti pubblici non esistono solo per i partiti, ma anche per i svariati giornali e la Rai che, pero’, sono per lo più, mezzi di informazione di partito,quindi, abbiamo doppio finanziamento pubblico ai partiti e un’ informazione indegna di questo nome perchè, anzichè fare informazione, fa  spesso solo propaganda ) . E così ho anche capito perchè in tutti gli altri Paesi UE sono presenti forti movimenti politici anti Ue-Euro-BCE-troika (persino in Germania hanno sfiorato la quota del 5%), mentre in Italia ancora niente o quasi. Per forza! Gli Italiani non sanno un tubo di quello che questi signori ci hanno combinato, perchè nessuno di quelli che si chiamano “classe dirigente” ha pensato di informare il popolo di ciò che hanno firmato in commissione UE e poi ratificato in parlamento! Mi viene anche il dubbio che loro stessi non abbiano capito cosa hanno firmato e ratificato e ora, che forse ( e sottolineo, forse) lo hanno finalmente capito ( sulla nostra pelle, però, non certo sulla loro), continuano a non dircelo, perchè temono che se gli italiani lo scoprissero, magari finirebbero tutti sotto processo…. magari temono un nuovo processo di norimberga per “popolicidio”! Altro che il femminicidio, IL “POPOLICIDIO”questo è il reato che dovremmo inserire nel codice penale, oltre a quello di “abuso di posizione dominante”!

E forse ho anche capito perchè negli altri Paesi possono permettersi di sforare la soglia del 3%, mentre l’Italia no: semplicemente perchè i nostri politici dovrebbero avviare una trattativa seria con la UE e la Commissione UE,chiedendo la revisione dei trattati che ci impiccano, ma per farlo dovrebbero correre il rischio che qualcuno della UE risponda loro: “scusate ma dove c@xxo eravate quando  avete firmato il trattato di Lisbona?  Dove c@xxo eravate un anno fa, quando avete firmato il fiscal compact e quando lo avete ratificato in parlamento? Dove c@xxo eravate un anno fa, quando avete inserito nella Vostra Costituzione il pareggio di bilancio?” e così verrebbe platealmente fuori la loro gravissima responsabilità di fronte al popolo italiano!

Adesso ci riempiono la testa con sterili discussioni su tasse si, tasse no, imu si, imu no…. aumento IVA si o no… però loro sanno benissimo che ormai la stesura della legge di stabilità l’hanno delegata agli eurocrati …… e alla fine delle chiacchiere ci saranno i fatti e i fatti sono che dovranno rispettare i trattati che hanno firmato e ratificato e che non hanno il coraggio di mettere in discussione! Allora è davvero necessaria la stabilità politica del governo come vogliono farci credere? Certo che si, era ed è necessaria per impedire che gli italiani capiscano di essere stati ormai svenduti non all’europa, ma alla alla Commissione UE-BCE-TROIKA, non al parlamento europeo (che avrebbe quanto meno una parvenza di democraticità, visto che bene o male quei costosi parlamentari europei li eleggiamo), che non conta un tubo, ma a degli eurocrati che nessun popolo, italiano o europeo, ha mai votato!

La commissione UE-BCE-TROIKA ha tutto l’interesse a governarci, facendo però credere agli Italiani che sono governati da loro rappresentanti, e così oggi i sinistrati son felici perchè son convinti che a governarli sarà il PD, i disastrati pure perchè convinti che a governarli saranno gli Alfano, i Lupi etc e tutti ingoieranno i rospi che ci ficcheranno in gola, credendoli meno amari.

I Grillini? i Berlusconiani? i Leghisti? ma quelli cosa contano: i primi sono dei grulli violenti, i secondi dei puttanieri evasori e i terzi dei razzisti!

La Commissione UE-BCE-TROIKA sa benissimo che l’Italia non è la Grecia e non è Cipro, perchè l’Italia non è solo la patria dei Napolitano, dei Letta, dei Prodi, dei Togliatti, degli Scilipoti , l’Italia è anche la patria dei Cesari, dei Gramsci, dei Galileo, dei Michelangelo, dei Dante delle Fallaci e dei…. Masaniello, e non sono solo ricordi di personaggi storici, è qualcosa di più, è qualcosa che è dentro ogni italiano, è nel nostro DNA, non per niente siamo un popolo di poeti, navigatori ,Santi e anche di briganti, di quei briganti impavidi che al sud si batterono come leoni per difendere la loro gente dalla prepotenza dello straniero che la metteva in miseria, l’Italia è anche quella del Piave che mormorava “NON PASSA LO STRANIERO”.

E’ quindi doveroso e prioritario che gli Italiani non sappiano che “lo straniero” è già passato!

E così oggi tutti tirano un sospiro di sollievo, e visto che siamo stati bravi ed obbedienti, ci abbasano lo spread di qualche punto e ci alzano la borsa ( tanto è sempre la loro!) e il nostro parlamento pensa a fare il reato di femminicidio…..almeno qualcuno avrà qualche argomento di cui parlare!

tratto dalla mia pagina FB del 3/10/2013

Futuro incarico alla presidenza del consiglio. Premier donna, e’ il momento.

Mi trovo a scrivere dopo tanto tempo in questo blog, e lo faccio con un augurio sincero per il futuro incarico a presidente del consiglio della Repubblica Italiana. Chi mi piacerebbe a Palazzo Chigi…semplice, non solo una donna, in questo particolare momento l’unica donna che credo sia di valore per un incarico di tale portata, che sia politicamente a destra con un viso serio e concreto, e in misura molto maggiore con grande capacità, esperienza politica, dialettica comprensibile e dotata di intelligenza sopraffina. Questa donna e’ Giorgia Meloni. Nel panorama politico lei da sola, come Salvini (del resto), porta il carico di un intero partito, lo rappresenta al meglio facendolo anche crescere nei sondaggi purtroppo senza mai sfondare però, e vado a spiegare il perchè dal mio punto di vista. Introduco questo discorso semplicemente per i limiti rappresentati nel suo partito, considero e analizzo  il fatto che a differenza dei quadri leghisti, la qualità degli uomini della Meloni trovo sia decisamente inferiore. Non parlo del vertice, ma di alcuni territori, province e comuni. La questione si pone a mio avviso sull’ammasso variegato (politicamente parlando) di chi compone Fratelli d’Italia. Mentre a Roma il partito e’ compatto e costituito da una ossatura fondamentale di ex MSI, e di AN, in giro per la penisola ci sono pseudo politici decisamente accrocchiati per l’esclusiva necessità di ottenere voti, magari anche esperti e belli e giovani da vedere, ma di estrazione politica variegata per chi e’ sempre stato a destra come me, questo comporta lo scadere delle azioni politiche in certe località dove le aspettative sono alte per le amministrazioni di destra, coprono il territorio con idee centriste spesso solo per il computo elettorale da mantenere governando malamente, creando malumori e problemi nelle amministrazioni di cui fanno parte.  Ora, credo sopratutto per vincere le importanti sfide elettorali primaverili, ci voglia del coraggio dall’unica formazione realmente di destra .  Quindi L’augurio per il premierato resta assolutamente per Giorgia (come affettuosamente la chiamano tutti), con la speranza che la sua scelta sugli uomini nelle sue fila sia più oculata e concreta.
Ottimo il suo intervento a Carta Bianca, da vedere nel link sottostante.

A quattro giorni dal voto

A quattro giorni dal voto

Quali sono le intenzioni di Di Maio e dei pentastellati di vertice, ormai e’ chiaro ai più: ottenere un esecutivo a tutti i costi pur di governare.  Questo appare più un desiderio di Davide Casaleggio  contrapposto alle  indicazioni del garante morale del Movimento Grillo però che sembra abbia detto di non voler sentire di fare accordi con i partiti che ha sempre combattuto, passare da “devono accettare il nostro programma” a “dieci punti programmatici” pur di creare un governo.   Secondo Grillo, così, si vanificano le promesse del Movimento: meglio l’opposizione, a suo parere. E la posizione di Grillo nel Movimento, non c’è bisogno di dirlo, ha un clamoroso peso specifico. La spaccatura era già nata dalla separazione  dal blog Cinque Stelle.  Inizia insomma a delinearsi un rovinoso scontro che potrebbe spaccare i pentastellati ed impedire a Di Maio di giocarsi le sue carte per provare l’ascesa a Palazzo Chigi.

Euro si, Euro no.

Euro si, Euro no. Per Grillo la stessa identica cosa .
Chiarezza e coerenza sono i loro tratti distintivi migliori .

 

chiarézza s. f. [der. di chiaro]. – 1. Qualità propria di ciò che è chiaro o lucente: la chd’un coloredel cielo; di un liquido, limpidezza: zampillava un’acqua di chcristallina. In partic., in ottica, chdi uno strumento ottico, rapporto tra il flusso luminoso che arriva su un elemento di superficie retinica guardando un oggetto con lo strumento, e il flusso luminoso che sul medesimo elemento arriva quando si guarda quell’oggetto a occhio nudo. 2. In senso fig., lucidità, ordine (come contrapp. a confusione e sim.): chd’ideedi mentedi pensiero; del discorso o dell’esposizione, evidenza, anche come dote stilistica: parlarescriverespiegare con ch.; il tuo articolo manca di ch.; riferito all’anima, alla coscienza, allo sguardo, lo stesso che limpidezza3. ant. Celebrità, fama.

(Treccani)

coerènza s. f. [dal lat. cohaerentia, der. di cohaerere; v. coerente]. – L’esser coerente, nel sign. proprio e fig., e nelle accezioni specifiche (per le quali, v. coerente): la cdelle parti nel tuttocd’ideecfra pensiero e azioneuomo di ammirevole c.; cdi organi, in botanica. In fisica, c. di un sistema di unità di misuracdi radiazioni elettromagnetichec. temporalec. spaziale, a seconda che ci si riferisca alla costanza della fase nel tempo oppure nello spazio; spazio di c. e tempo di c., espressioni in uso per indicare la lunghezza (lungo una direzione di propagazione) e l’intervallo di tempo di cui una radiazione si mantiene coerente.

(Treccani)

 

#4marzo Il voto degli Europeisti sia consapevole. PD, Movimento Cinque Stelle, la Bonino, tutti gli europeisti della prima e della seconda ora che andranno a votare per loro, sappiano cosa e per chi voteranno.

PD, Movimento Cinque Stelle, la Bonino, tutti gli europeisti, della prima e della seconda ora che andranno a votare per loro sappiano cosa e per chi voteranno.

Il Ministro della Giustizia di Renzi, Andrea Orlando, alla Versiliana 2016, ammette: “A un certo punto la Banca Centrale Europea disse: ‘O mettete questa clausola nella vostra Costituzione o altrimenti chiudiamo i rubinetti e non ci sono gli stipendi alla fine del mese’. Devo dire che è una delle scelte di cui mi vergogno di piu’. Penso che sia stato un errore approvare quella modifica”.

La FLAT TAX avvantaggia i ricchi? FALSO!

(Fonte Il Giornale)
Ecco qual è la situazione:

Nella versione di Noi con l’Italia restano in vigore le detrazioni per carichi di famiglia, che si azzerano oltre i 95 mila euro. Poi l’aumento delle detrazioni per i figli a carico, 1.000 euro sopra i tre anni di età, 2.000 sotto.

Gli aggiustamenti sulla no tax area rafforzano il taglio di tasse per i redditi bassi. E disinnescano eventuali questioni di costituzionalità che potrebbero essere sollevate una volta adottato il nuovo sistema.

Quelli sulle detrazioni, servono a favorire le famiglie. Vengono agevolate in particolare quelle monoreddito e quelle con più figli. È un «implicito effetto quoziente familiare», secondo i centristi della coalizione di centrodestra. Le simulazioni effettuate da Zanetti mirano a dimostrare che tutti ci guadagneranno.

Dai single (che nel caso dei pensionati avranno risparmi del 68 per cento per chi ha 15 mila euro di reddito, 37% per 30 mila e 28 per 50 mila e oltre), ai lavoratori autonomi (73% di risparmio per 15 mila euro annui lordi di reddito, 39% per 30 mila e 28 per 50 mila). Lo sconto per i lavoratori dipendenti va dal 25% al 36% rispetto alle imposte pagate oggi.

Le coppie monoreddito non pagano nulla fino a 15 mila euro. Effetto della conferma delle attuali detrazioni per i carichi familiari. Le coppie con redditi di 30 mila euro hanno sconti intorno al 30%, per 50 mila euro il taglio rispetto alla situazione attuale scende intorno al 25%.

Per le famiglie monoreddito con un reddito di 30 mila euro con prole lo sconto può arrivare al 52%, nel caso di due figli, 33%. Risparmiano anche i redditi medio alti: con 70 mila euro lordi all’anno lo sconto si aggira intorno al 30%.

Le famiglie bireddito con figli a carico hanno sconti simili, che vanno dal 26% (un figlio che ha più di tre anni) al 48% di sconto per chi ne ha due (uno sopra e uno sotto la soglia di età).

Questo dimostra che la FLAT TAX reca vantaggio a chiunque, ma in proporzione saranno più avvantaggiati i redditi inferiori grazie alla garantita progressività.

#FLATTAX #PerchèSI

#4marzo Elezioni Politiche

I governi ed i popoli non sempre prendono decisioni razionali. Talvolta essi prendono decisioni pazzesche, oppure alcuni popoli impongono a tutti gli altri di seguirli nella loro follia

Da Favole In Fiore…Il vento

Massimo dei Migliori, collega Amico, ha messo in cornice questa mia composizione tratta da Favole in fiore. Si realizzò anche una canzone che partecipò al Festival ‘Ducato d’oro’ di Gravina di Puglia nel 2008 , presentato dal compianto Mago Zurlì alias Cino Tortorella e interpretata in italiano e dialetto lucano da una bambina di otto anni, di Potenza. Cosa voglio più dalla vita? In un famoso spot televisivo sull’Amaro Lucano si chiedeva ‘Un lucano?’ Ho avuto anche quello, un brano tradotto in lucano, come ho già detto/scritto.
Grazie Max !

Carl Gustav Jung

ca. 1950-1961 — Swiss psychiatrist Carl Gustav Jung (1875-1961) smoking a pipe. He is known as the founder of analytical psychology. — Image by © Bettmann/CORBIS
Tu sei quello che fai, non quello che dici di fare.
(Carl Gustav Jung)

Il corvo e la volpe

Il corvo e la volpe

Un corvo rubò un pezzo di formaggio
e si pose su un albero per l’assaggio
quando una volpe arrivò
e cominciò, con bei modi,
a fargli tante di quelle lodi:
“Che piumaggio splendente,
che corpo elegante,
nell’insieme sei grazioso!
Peccato – disse poi
con fare malizioso –
che il tuo tono di voce
non sia affatto melodioso!”

Il corvo, che si era compiaciuto
e fino ad allora aveva taciuto,
pensò di darle una dimostrazione
sulla sua intonazione
ma quando aprì il becco
il cacio gli cadde di sotto
e quella fu pronta a papparselo tutto :
il poverino rimase di stucco
ed anche, ahimé, all’asciutto
ma avrebbe dovuto usare di più il cervello
per non cadere nel tranello.

di Maria Rosaria Longobardi, tratta dal suo libro “Favole in fiore… fior di favole” (Ed. La Mongolfiera) ed ispirata alle favole di Esopo.

Le pesche

Pesca un po’ se ti riesce
su quell’albero di pesche.

Non con esche, nè con ami
ma soltanto con le mani
riesci a prender tante pesche
fresche fresche
e a riempire chiare o scure
grandi ceste.

Son dei frutti belli e tondi
con la polpa assai succosa;
scopri come puoi mangiarla:
ben schiacciata,
nel bicchiere o la scodella,
dolce dolce, zuccherata.

di Maria Rosaria Longobardi, tratta dal suo libro “Favole in fiore… fior di favole” (Ed. La Mongolfiera)

Durare mori et non perire